FUTURISMO PAROLIBERO ITALIANO e RUSSO

30.08.2020

estratto live dal concerto  : Depero vs Chlebnikov by Ana Spasic

L'evento con le parolibere da

FUTURISMO ITALIANO e RUSSO 

per l'inaugurazione del Piccolo Museo della Poesia

Sabato 5 settembre 2020, ore 15

(ex chiesa San Cristoforo, Piacenza) 


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PRESENTAZIONE

MARINETTI - MAJAKOVSKIJ - CANGIULLO - KANDINSKIJ - DEPERO - CHLEBNIKOV

La FUTURVOCE si propone oggi come un breve excursus di confronto tra autori d'avanguardia russa e italiana, tra idee, pensieri e azioni rivoluzionarie che precorrono i nostri tempi. È un programma che evita tutto ciò che è cupo o pessimista, guerrafondaio e fasci-comunista.

Così nella parolibera del futurismo marinettiano con la sua "immaginazione senza fili e parole in libertà", nonché dall'altro canto nella poesia com.futurista di Majakovskij, si trova la traccia di ciò che ciascun poeta riserba nei confronti del femminino (ideale della donna futurista).

In loro troviamo due prospettive simmetriche, ma anche complementari. Da un lato "il misogino" Marinetti sfoggia una donna sensuale intenta ad usare con determinazione e senza scrupoli il proprio fascino naturale per dominare l'uomo (passatista), dall'altro la prospettiva del poeta bolscevico è rivolta alla parte della fragilità e della finezza insita nel femminile, in cui riconosce un modello di grandezza e di bontà.

In altri esempi delle poesie parolibere proposte "strombazzano" nella pagina le parole di Onomalingua di Depero, "rideggia" il Trasmentalismo ("il fuori dalla mente", "una breccia nel futuro" o Zaum) di Chlebnikov ed "esplodono" nello spazio delle pagine "i rumorismi coloristici e i ritmi di polifonia" della Poesia pentagrammata cangiulliana. Quest'ultima, come in Majakovskij, descrive un clima sonoro concitato all'interno di un'orchestra.

Nel bel mezzo dell'odierno "sconcerto" si presenta in questa cerchia di futuristi anche una prosa poetica kandinskiana: l'autore preferiva chiamare questa sua raccolta "il mio album musicale" intitolato Klänge (Suoni, 1912).

Viene spontaneo chiedersi la ragione per la quale il pittore astrattista in questa occasione sia associato al futurismo russo con una poesia in lingua tedesca. Alla fine del 1912 il gruppo Gileja, i cosiddetti cubofuturisti di Mosca, movimento al quale apparteneva lo stesso Majakovskij, stampa il noto manifesto programmatico Schiaffo al gusto del pubblico scritto probabilmente da Burljuk, Kručënych, Majakovskij e firmato anche da Chlebnikov. Il fatto è che oltre ai loro lavori in questo famoso scritto dei futuristi russi viene pubblicata una prosa di Kandinskij che nei tempi non risiedeva neppure a Mosca.

L'ultima poesia oggi proposta, scritta da Chlebnikov nel 1908-9 è considerata dal critico K. Čukovskij come la prima manifestazione del futurismo in Russia. Chlebnikov, a parole di Majakovskij, fu "un poeta per poeti" considerato fino al 1915 il più importante cantore della rivoluzione letteraria russa. Così in questo lavoro Chlebnikov mette in luce le possibilità di derivazione morfologica unendo affissi diversi alla radice smech (riso). Il poeta fu un grandissimo innovatore del linguaggio e decisamente antioccidentale. In seguito ruppe con i militanti del gruppo Gileja colpevoli, a suo parere, di essere stati troppo benevoli con Marinetti. Con la collocazione della poesia di Chlebnikov in conclusione all'evento si intende rispettare nel programma questo aspetto di alquanto infervorata e variegata cronaca futurista. Chlebnikov nella sua concezione era decisamente molto più vicino a Depero, in quanto entrambi sognavano "una lingua stellare", "un linguaggio poetico universale per il quale non sono necessari traduttori".    

PROGRAMMA


Filippo Tommaso Marinetti

CHAIRrrrrrrrRR

(Lettre d'une jolie femme à un monsieur passéiste)

da "Les Mots en liberté futuristes" (1919)


Владимир Владимирович Маяковский     Vladímir Vladímirovič Majakóvskij

Скрипка и немножко нервно

(La viola e un poco nervosamente, 1914)


Francesco Cangiullo 

Finale d'una partitura strawinskyana

da "Poesia pentagrammata" (1922)


Василий Кандинский                               Vasilij Kandinskij (Wassily Kandinsky)

Lied (Canto)

da "Klänge" ("Звуки", Suoni, Sounds, 1908-12)


Fortunato Depero 

SiiO VLUMMIA - Torrente

da "Onomalingua" (Verbalizzazione astratta, 1916)


Велими́р Хле́бников                                               Velimir Chlebnikov 

  ЗАКЛЯТИЕ СМЕХОМ(Esorcismo col riso, 1908-09)